Buon riposo, la Rinascita passa anche per di là.
Mese: marzo 2010
Ricordi di Tuishou
Eccellenza nell’arte de Tè
A tutti coloro che hanno almeno un po’ di curiosità per il mondo del Tè, consiglio vivamente di andare a vedere il sito della Associazione Italiana Cultura del Tè, curato e sempre aggiornato, del maggiore esperto italiano di Tè, il prof. Livio Zanini.
Genialità
La vecchia formula di genialità diceva:
– 1% inspirazione
– 99% traspirazione!
Il “New Scientist” aggiorna invece così la “formula della genialità”:
– 1 per cento di ispirazione
– 29 per cento di buone scuole
– 70 per cento di lavoro (traspirazione)
Ogni commento mi pare superfluo…
Però una citazione del genio dei geni ci sta:
“Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l’altro come se tutto fosse un miracolo” (Albert Einstein)
1998 anno straordinario
Stavo riguardando le foto e sono incappato nel magico anno 1998. Nel 1998 andai negli USA più volte, e in una occasione (più unica che rara) fui ospite di Pat Rice, la direttrice di “A Taste of China”, allora la più importante manifestazione di arti marziali interne cinesi negli USA. Per alcuni giorni fui la persona più felice di questo mondo, perchè con il mio badge di “Guest” mi sono fatto tutti i seminari possibili e ho conosciuto da vicino grandi personaggi di cui avevo letto i libri.
Oltre a conoscere alcuni tra i più importanti maestri di Taijiquan, Baguazhang e Xingyiquan di allora – giusto per citarne alcuni: Yang Jwingming, Jou Tsunghwa, Liang Shouyu, Huang Weilun, Henry Look, e poi Nick Gracenin, Sam Masich, Jeffrey Bolt – ebbi l’onore di conoscere un grande maestro, allievo diretto del grandissimo Fu Zhensong: Liang Qiangya, allora appena arrivato in America dall’Australia (credo). Persona umile e alla mano nonostante la sua grande abilità, Liang mi è sempre rimasto nel cuore. Avevo tentato di organizzare qualcosa in Italia, ma al tempo era troppo sconosciuto.
Ricordo ancora che Pat mi si avvicinò in occasione della manifestazione del 4 luglio (serata di gala con molte dimostrazioni di maestri) e mi chiese se conoscevo Liang Qiangya. Le descrissi il curriculum del maestro, e le consigliai di farlo invitare sul palco per una dimostrazione. Ricordo che Liang, a chiusura della manifestazione, lasciò tutti affascinati con il la forma de Drago del Baguazhang di Fu Zhensong: un tornado di emozioni e di bellezza.
Un caro ricordo, che condivido con voi.
Bagua Training a Vicenza
La foto è sicuramente un po’ fuorviante, ma dobbiamo dire che avendo lavorato in una palestra di danza, abbiamo anche potuto usufruire dei benefici del materiale di scena, compresi sette magnifici cappelli lucidi da street-dancers, in stile Moonwalking alla Michael Jackson!
Si, non ci siamo fatti mancare niente. Però prima e dopo, in palestra, ci siamo dati parecchio da fare, e mi pare che sia stato davvero un incontro dove non ci siamo risparmiati.
Inizio sabato mattina ore 9.10 (ritardo accademico), e un’ora e mezza di teoria: dal Wuji al Taiji, Liangyi, Sixiang, Bagua, 64 palmi, Terra Uomo Cielo, Xian Tian e Hou Tian, circolare e lineare, la sintesi di Sun Lutang e infine – dulcis in fundo – il punto di svolta, Rushou (Gangshou), Tuishou, Sanshou, Dashou. Ad ogni affermazione c’era il supporto di una dimostrazione pratica, un modo per spiegare fisicamente un concetto filosofico, e viceversa. Poi Jibengong, Da Mu Xing, e l’approccio al “camminare dentro lo spazio sacro” del cerchio, secondo Yin e Yang. Devo dire che tutti i giovani dragoni presenti hanno dato ottima prova di sè, dimostrando che la pratica porta i suoi frutti.
C’è poco da fare, il punto di svolta nella pratica è il cambio di direzione, ma soprattutto quando si comincia a toccare l’avversario: le braccia, le gambe, ma quando si arriva al contatto col corpo ha inizio una trasformazione ben più potente. Andare a cercare il centro dell’altra persona, imparare a gestirlo, muoverlo e trasformarlo. Sun dice giustamente: scorrere, controscorrere, armonizzare e trasformare. E’ tutto lì! Chi arriva a gestire il corpo non avrà problemi a trasformare lo scorrere in un colpo e viceversa.
Ascoltare diventa la parola prima: Ting Jing, sempre e dopo ancora. Poi occorre muoversi, ascoltando e dando un senso al movimento, tenendo conto che abbiamo un Giardino da conservare e da non far calpestare agli altri. Abbiamo ancora una certa strada fino a Fajing, ma il percorso, grazie all’ascolto degli stimoli che gli altri ci offrono, diventa breve, perchè il tempo e lo spazio cambiano dimensione e valore, entriamo in uno stato di trance dove scopriamo la potenza di Badazhang e la fluidità di Lianhuanzhang. Ancora un po’ di pazienza, e Youshenzhang non è lontano.
Dal Rushou al Tuishou per capire dove ci porta la strada del Baguazhang. Quando hai fatto tanto Rushou, alternato a Gangshou, si comincia a capire bene il senso delle forme e dei movimenti da solo, molto più chiaramente di prima. Nel pomeriggio siamo andati avanti, Tuishou, una mano a contatto e girare, quindi applicare a due una sequenza di tecniche e ripeterla per entrare dentro (Dan Lian). Abbiamo scelto Fan Bei Quan – un classico del Baguazhang – per capire la rotazione su un piede e la velocità del cambiamento. Ma poteva benissimo essere un’altra tecnica.
Domenica abbiamo fatto uno scatto in avanti: gli Otto Metodi di Sun Lutang. Conoscere i metodi significa capire il senso della pratica di uno stile. Sun li ha elencati in solo otto principi, ma che applicati ad ognuno degli Otto Animali porta il conto dei palmi da combattimento a 64, il numero sacro di Hou Tian. E poi via con la revisione di Liangyi e Sixiang, del Leone, dell’Unicorno e del Serpente, questa volta in versione dinamica e meno ortodossa, ma più realistica. Tanto lavoro a coppia è il miglior supporto ad una pratica che spesso è fatta da soli.
Credo che il lavoro fatto sia stato davvero eccellente, grazie a molti elementi. Primo, la partecipazione fattiva di tutti, che non si sono risparmiati, sono stati spesso fuori dalla zona di comfort e non hanno dato segni di cedimento. Secondo, per la generosa condivisione dell’esperienza da parte di tutti, ma in particolare di Sergio Fanton, che ha dato praticità, profondità ed eleganza al lavoro. Terzo, l’eccellente clima di condivisione, di “famiglia” che si è creato naturalmente.
Cose profonde come la stima, il rispetto, la fiducia, il coraggio, la determinazione a cambiare, tutte queste si creano solo in contesti dove ogni persona sottoscrive gli stessi valori e la stessa “policy” di comportamento. Il seminario ha avuto una sua componente terapeutica, come sempre nel Baguazhang, in cui il lavoro fisico ha insegnato alla mente nuove vie per cambiare e nuove strategie per pensare. Se così non fosse, non ci sarebbe unità.
Un commento finale è stato: “Grazie, grazie, grazie, tutto lì”. E’ esattamente il mio commento, se il seminario è stato un momento importante e se ha portato quelle piccole o grandi illuminazioni, è stato merito di tutti, della spontaneità e della naturalezza con cui tutto è stato fatto. Spontaneità, Ziran, che ci guida da anni. Qualcuno ha anche commentato che questo è stato un “seminario di alto livello”, e credo che avesse ragione. Mi fa piacere che l’abbia detto qualcuno che non è di primo pelo, ma che ha già esperienza alle sue spalle.
Per me questo seminario insegnanti è stato la realizzazione di un sogno cominciato trent’anni fa. Ma è stato proprio un bell’incontro. Grazie a Laura e Federica per il supporto gastronomico di alto livello. Grazie a Suzi per il suo unico tocco femminile e per la sua determinazione. Grazie a Sergio per la sua naturale grandezza e il suo cuore, a Boris, Maurizio, Luca e Alberto per il loro grande spirito e il loro costante contributo al gruppo.
“Più si suda in pace, meno si sanguina in guerra”, diceva Shin Sifu, e ancora sottoscrivo.
Sudare in pace – in più – dona pace all’anima.
Alla prossima.
Baguazhang Seminario Formazione
E’ stata una esperienza davvero entusiasmante!
Commenti e contributi benvenuti, la cronaca a questa sera o domani.
La via della salute
Anno dopo anno, pratica dopo pratica, le parole del Vecchio delle Contraddizioni (Mao Deng Lao Ren) mi risuonano sempre più familiari, naturali, vere. Il bello è che sono semplici, cose che da bambini avremmo fatto ma che oggi ci sembrano delle perdite di tempo. Eppure bisogna tornare là, a movimenti essenziali, morbidi, continui e pieni. Siamo alla vigilia della formazione in Baguazhang, e questo è il miglior augurio che rivolgo ai ragazzi. Ascoltare la saggezza dei nonni, lasciarsi guidare porta salute.
***
“La via della salute consiste nel concentrarsi spiritualmente e migliorare la propria natura, la mente diventa vuota e unita; questa viene chiamata l’arte della mente, del corpo e della natura.
Se uno invece e esegue movimenti e posizioni, sporgendosi in qua e saltando di là, l’entrare nell’arte di preservarsi la saluta é pura fantasia.
Mantenere la propria salute é estremamente semplice, la natura umana adora la naturalità e ama la libertà di movimento, lo “scoppio” degli istinti naturali é la base del nostro essere più profondo.
Ogni mattina all’aria aperta, senza alcun metodo , lasciate libere le articolazioni di tutto il corpo avendo l’accortezza di mantenerle sempre un pò piegate.
Guardate il cielo, muovetevi lentamente e liberamente, provate la sensazione e osservate distaccati il qi intestinale (si fa riferimento allo stato di vitalità degli organi viscerali) e lo scorrere del sangue.
Allo stesso tempo percepite il vuoto esterno e dolcemente cercate di opporre una tangibile e costante opposizione.
Si dice “fate nuotare lo spirito”.
Lo spirito e il corpo sono confortevoli e naturali, non solo liberi e rilasciati; gradatamente da solo si realizzerà il risuonare profondo della natura.
Dopo un periodo di allenamento abbastanza lungo, gli istinti si riveleranno e lo spirito risplenderà, una persona avrà ottenuto le basi del combattimento senza averle nemmeno cercate.”
Wang Xiangzhai
(da: http://www.dachegquan.it)
Formazione in Baguazhang
Ma Baguazhang è anche un attento lavoro con il partner e successivamente con più partner. Questa è una dimensione dell’arte che ho scoperto essere piuttosto rara nelle scuole di Baguazhang, perchè in genere ci si perde nelle sottigliezze e nelle complicazioni di lunghe forme e di mille esercizi collaterali, finendo per avere poco tempo per verificare come funziona in realtà.