Baguazhang a Torino

Siamo ancora freschi del seminario di Baguazhang, tenuto sabato e domenica scorsi a Torino, e l’entusiasmo soffia ancora nella vele (almeno per me!). Anche la giornata di oggi è stata bella densa di ricordi, di risate, di soddisfazione.
Sto provvedendo a caricare tutte le immagini (non proprio perfette, causa la scarsa luce e la micromacchina fotografica usata) su un link, che pubblicherò su queste pagine.

Mi sento di ringraziare di cuore gli organizzatori dell’incontro, Marco e Vittorio, per aver fatto del loro meglio per farmi sentire benvenuto a Torino – e ci sono riusciti molto bene.
La fiducia e l’onestà sono elementi a cui dò grande importanza, nella scelta delle amicizie.
Quindi voglio veramente ringraziare i partecipanti, una ventina di belle persone che con la loro partecipazione, la loro dedizione e la loro pazienza sono riusciti a trasformare un insieme di persone in un gruppo nel tempo record di due mezze giornate.

E’ stato un “menù di assaggini”, un autentico Dim Sum del Baguazhang, per cui non c’è stato il tempo – nè la volontà – di correggere il dettaglio o di fermarsi ad approfondire un solo tema.
Ma credo anche che siamo riusciti nell’obiettivo – ambizioso – di vedere nel suo insieme questo “elefante invisibile” che è il Baguazhang.
Siamo partiti da alcune posture di preparazione, siamo andati verso i cerchi, grande, medio e piccolo, per scoprire alcuni cambi di palmo, il pamo che buca e i nove palazzi. Poi abbiamo visto alcuni degli otto palmi base, la logica del fajing e gli esercizi semplici, che permettono di risolvere i problemi complessi. Infine le applicazioni di base del cambio singolo e doppio, un po’ di ru shou in coppia, e alla fine ci siamo salutati.
Tutto è perfettibile, vedremo se la passione avrà la meglio sulla pigrizia 😉

Ricordo, per tutti i partecipanti, le tre parole segrete di Sun Lutang sul letto di morte: “Pratica, pratica, pratica!”.

Invito tutti coloro che hanno voglia e tempo a scrivere due righe sul seminario, e ad inviarle per email o a postare un commento (basta fare click in fondo a questo articoletto) per farci sapere com’è andata dal suo punto di vista.
Ovviamente resto a vostra disposizione per informazioni, approfondimenti ed altro.
Alla prossima

(Nella foto: Luigi e Ermanno in: “C’era un zanzara sulla tua fronte…”)

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Haiku e il Buddha

Foglie in cammino
sul silenzio dell’acqua

oltre l’autunno


(Sergio Tresin Satalich – Torino)

La maggior parte degli uomini, Kamala, sono come una foglia secca, che si libra e si rigira nell’aria e scende ondeggiando al suolo.
Ma altri, pochi, sono come stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c’è vento che li tocchi, hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino.

(da: “Siddharta” di Herman Hesse)

A due giorni dal seminario di Torino

Alcune considerazioni per i partecipanti e gli amici in vista del seminario di Baguazhang di Torino.

– Vi siete mai domandati qual è il senso ultimo della vostra pratica? C’era un bellissimo thread in un forum di arti marziali con questo titolo, ma il tema non è stato capito. Non sempre mi sono dato risposte facili o piacevoli. Il senso di un’arte marziale ha molto a che fare con chi siamo noi e quali sono i nostri progetti per il futuro. La pratica contiene dei principi. Se la nostra vita non è in armonia con questi principi, abbiamo qualcosa su cui lavorare.

Abbiate una mente Zen, una mente di principiante, una lavagna bianca su cui scrivere cose nuove. E’ come viaggiare e cercare nei paesi che si visitano le stesse cose che conosciamo già a casa nostra: non va. La nostra mente assomiglia a uno specchio. Fate in modo che sia pulita, trasparente, che rifletta le immagini che vi arrivano. Dopo avrete tempo per decidere. Adesso vivete per l’ora, per il momento.

Baguazhang è un istinto. Dobbiamo tornare a usare i nostri istinti. Solo allora avremo imparato davvero cos’è un’arte marziale. E torneremo ad essere liberi.

A sabato.

Saggezza semplice



“Se chi scrive così tanto sui forum del Web sulle Arti Marziali dedicasse lo stesso tempo ad allenarsi, avremmo un mondo di praticanti di qualità molto più alta e con maggiore conoscenza delle Arti Marziali”.

Grazie Sifu

(Nella foto: Grandmaster Jiang Rong Qiao)

人 Ren – Uomo

Nel Baguazhang l’Uomo è l’elemento che collega il Cielo e la Terra, in lui si realizzano le potenzialità che Terra e Cielo offrono.
La testa è tonda, come la volta celeste, i piedi a terra formano un quadrato, come la Terra.
Unire Terra e Cielo significa in concreto unificare i passi e gli spostamenti con la potenza espressa da gambe, braccia e tronco.
Senza continuità, dalla Terra non può salire l’energia che si manifesta poi nella braccia, il Cielo.
La potenza è la differenza di potenziale tra la Terra e il Cielo.
Dobbiamo scendere per trovare la forza di esplodere (Fali).
Il processo è lento, per stratificazione e assimilazione, ed è simile alla crescita di un albero: l’energia cresce lenta e sedimenta fino a divenire concreta.
Occorrono anni perchè divenga morbida e spontanea.

Scriveva Allen Pittmann:

“Nel Baguazhang i più importanti principi sono:
– Muovete il vostro corpo naturalmente, evitate i movimenti secchi e rigidi
– Allungate le braccia ma contraete i muscoli dei trapezi
– Armonizzate la vostra energia vitale e la vostra forza fisica
– Tenete concentrato il vostro Qi nel Tan Tien sotto l’ombelico (…)
– Osservate il principio di essere internamente legati e esternamente allungati
– Rimanete sempre rilassati
– Rimanete liberi da ansietà ed impazienza, siate lenti
– Cercate la continuità di azione e respiro
– Tenete il vostro petto morbido e libero per la circolazione del Qi”

(da: “PA-KUA Eight Trigram Boxing”, USA 1989 – Nella foto: il m.o Fu Cheng Sun)

Siamo su 武 林 Wulin.it

Ammiro da tempo lo spirito imprenditoriale, le capacità manageriali e – soprattutto – le doti umane del maestro e amico Gianfranco Russo di Roma, maestro di Qinna e Jeet Kune Do.

Di lui scriverò più avanti in dettaglio, anche per presentare un modello di professionalità e di qualità nel mondo delle arti marziali italiane.

Per il momento mi limito a ringraziarlo per aver voluto pubblicare l’annuncio del seminario di Baguazhang di Torino del 29 e 30 marzo 2008 sul suo sito.

Sifu Russo è a capo di una scuola di Qinna tradizionale, che progredisce costantemente nel livello grazie ad un intenso lavoro di ricerca – direi scientifica se il termine fosse adatto. Ha invitato per anni in Italia alcuni tra i migliori maestri di quest’arte dagli USA e dalla Cina, ha studiato Shaolin in Cina e ha lasciato eccellenti tracce di sè in Europa e nel mondo con i suoi numerosi contributi.

Nel nostro piccolo, Gianfranco Russo ha gentilmente contribuito con il capitolo sul Qinna ne “Il Kung Fu” edito da Xenia qualche anno fa (a cura di Yves Kieffer e Luigi Zanini).

Nel mondo del Jeet Kune Do fa riferimento a personaggi quali Dan Inosanto, Nino Pilla, Larry Hartsell o Chai Sirisute, per non citarne che alcuni, ospiti da anni della scuola Lian Long Quan.

Mi permetto di consigliare la sua scuola a tutti coloro che mi scrivono per avere un riferimento di qualità nel Gongfu a Roma e in tutta Italia.

天 Tian – Cielo

Nel Baguazhang tutto quello che riguarda mani, braccia e tronco del corpo fanno parte del Cielo.
Come un albero affonda le radici nella Terra, così i suoi rami e le sue foglie sono immerse nel Cielo.
Quindi tutti i movimenti delle mani, delle braccia, le torsioni del corpo e la potenza dei muscoli degli arti superiori, inclusa la capacità e l’arte del trasmettere l’energia colpendo è legato al Cielo.

Scriveva Dong Hai Chuan:

“Il potere del palmo degli otto trigrammi è illimitato.
I palmi sembrano colpire prima ancora che la mano si sia mossa.

Quando la mano si infila verso l’alto, mille uccelli rendono omaggio alla Fenice;
Quando la mano si infila in avanti, una tigre si abbatte sulla preda.

Camminando in cerchio un’anatra selvatica solitaria si allontana dallo stormo;
Ma quando i palmi spingono in avanti, possono muovere una montagna.

Ora schivando, ora piegando la testa, il suo corpo scivola dentro e fuori;
Usando la forza dell’avversario vibra un colpo in contrattacco,

Come spingere una barca lungo la corrente”.

土 Tu – Terra

Nel Baguazhang tutto quello che riguarda piedi, gambe e bacino fanno parte della Terra.
Il radicamento alla Terra è la fonte della potenza nel colpire, e allo stesso tempo l’estrema mobilità è legata alla saldezza delle radici.
Quindi gli spostamenti, i passi, i cerchi, i Nove Palazzi e lo stadio Volante sono legati alla Terra.

Scriveva Li Ziming:

“(…) Dong Hai Chuan enumera tre vie definitive per battere un avversario:

1) quando uno attacca, posso neutralizzarlo e contrattaccare simultaneamente. Questo si chiama il metodo di avanzata reciproca.

2) quando uno attacca, intercetto e contrattacco allo stesso tempo. Questo si chiama il metodo di fermata e intercettazione, cioè rompere l’attacco e contrattaccare contemporaneamente.

3) quando uno attacca, evado e ridireziono il suo attacco con lo spostamento dei piedi. Questo si chiama il metodo di fuggire e scomparire o sfuggire come un’ombra.

Dei tre metodi, il primo è migliore del secondo. Il terzo è il più complesso e profondo, e può esere usato solo quando la tecnica è stata sviluppata ad un livello di maestria”.

(da: “Liang Zhen Pu Eight Diagram Palm”, USA 1993)

Baguazhang a Torino, istruzioni per l’uso

PS del 20.03.08
E’ vero, ogni tanto mi piace provocare. Non mi sembra giusto modificare o censurare questo post, visto che corrisponde al mio pensiero e mi piace così com’è, anche se è uscito un po’ grezzo. Ma ci tengo a ricordare che non bisogna sempre prendersi (e prendermi) troppo sul serio. A sabato! Luigi

Visto che questo blog a quanto pare viene letto, nonostante sia l’unico a scriverci (invito chi vuole a inviare i suoi contributi, sono tutti benvenuti – salvo approvazione del sottoscritto), approfitto di questo potente mezzo di comunicazione per dare un paio di indicazioni ai partecipanti del 29 e 30 marzo a Torino.

– Forse non sembra, ma non ho molto da dire. Più che altro ho molto da sudare. Tutto quello che c’è da sapere sul Baguazhang è già stato scritto, fatto, filmato e raccontato. Aprite Youtube e dateci un occhio, è già tutto lì. Se venite per trovare la Verità del Bagua, spendete male il vostro tempo (la cosa peggiore, non ne abbiamo così tanto) e i vostri soldini.

– Non sono il migliore insegnante di Baguazhang. Anzi, come giustamente ama ricordarmi il mio onorevole cugino, da un punto di vista accademico sono l’ultimo delle fonti attendibili, perchè gestisco informazioni di quarta o quinta mano. Quindi se volete il pedrigree, non sono un cane di razza. Pura razza bastarda, però sono allegro e mi diverto. 😉

– Non ho più tanta voglia di parlare. Una volta nei miei seminari tenevo conferenze con i partecipanti, nel pio tentativo di convincerli a capire e a entrare nella profondità dell’Arte. Oggi non lo faccio più. Quindi chi viene per praticare e capire dalla pratica è benvenuto. Chi ha domande, non ha la risposta garantita, salvo se ci pensa davvero sopra lui.

“If you love somebody, set them free”: citazione d’obbligo di Sting per dire che mi piace sentirmi libero e lascio liberi i partecipanti di fare quello che vogliono. Questo l’ho imparato ormai dai cinesi. Quindi sappiate che se siete convinti che farete un grande seminario, oppure se crederete che sia stata una autentica schifezza, avete perfettamente ragione.

Buona Pasqua di Resurrezione a tutti, è tempo di risorgere.

(Nella foto i maestri: Mario Napoli, Nils Klug e Luigi Zanini, Tai Chi Caledonia Push Hands Discussion, Stirling 2005 – Photo: courtesy of: Lonnie Liebermann)